Studenti
L’8 settembre del 1943 l’Italia firma l’armistizio, e comincia la Resistenza partigiana. Cinquantatré anni esatti più tardi, sono nato io. Coincidenze? Ai posteri l’ardua sentenza.
Svezzato a De André e maschere di Commedia dell’Arte, cresco fra le colline alla base della boscosa Val Brembana, tra scuola dell’obbligo e necessità espressive, che veicolo nel tempo con la scrittura, la musica, il disegno, il writing e la fotografia. Diploma scientifico, ma patendo la freddezza delle scienze esatte mi iscrivo a Filosofia, più consona alla mia indole creativa e riflessiva. Prima la Triennale e poi, siccome “abbiamo fatto trenta, facciamo trentuno”, anche la Magistrale, con una tesi sul ruolo dei desideri di consumo, spesso superflui, che vengono indotti dalle strategie di marketing nell’attuale economia tardo-capitalistica. Seconda corona d’alloro, e poi il vuoto dello spaesamento. “Che fare?” per citare il titolo di un libro. Passo un anno a suonare per strada, a recitare in maschera i grotteschi personaggi di Commedia, ad animare burattini e costruire pupazzi, a scrivere il mio progetto di dottorato. Poi scopro il master in giornalismo, e capisco che – forse – quello di giornalista è il mestiere che coniuga al meglio scrittura, creatività, attivismo, la mia passione per la fotografia e per i viaggi on the road, a contatto con le persone. Quindi, che altro aggiungere? Eccomi qui.