Giuliana Gambuzza

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A tre anni davanti alla telecamera di papà recitavo le poesie di Pascoli. A sei le mie. Primi strilli l’8° mese dell’’88, ore 8, stanza 8 del reparto Pediatria.

Dalle pagine del Quotidiano di Sicilia ho esplorato la terra sicula, tra sprechi di denaro pubblico, consumi e impresa.

Dalla Sicilia mi sposto a Milano per fare della notizia la mia professione. Dalla filosofia al giornalismo perché «l’opinione pubblica è sempre tardiva, la filosofia sempre prematura» e una giornalista filosofa potrebbe arrivare in orario.

Testa alta, scarpe comode e postura da equilibrista. Una passione insana per le parole e una, di origine ignota, per l’economia e la società. In fondo a ogni cosa curiosità e voglia di raccontare.